GOOGLE WEBMASTER TOOLS E IL SEO “A POSTERIORI” (1° parte)

Google Webmaster Tools 2A distanza di 1-2 mesi dalla pubblicazione di una pagina, noi abbiamo molti più strumenti rispetto all’inizio per posizionarla bene sui motori di ricerca. Vediamo passo dopo passo come attivare Google Webmaster Tools ed utilizzare al meglio i dati che ci fornisce.


 di Giulio Simeone

Martedì 18 ottobre 2016


La battaglia per posizionare bene una pagina web nei risultati dei motori di ricerca può durare mesi, anche anni. Non pensate che, una volta pubblicata la pagina, e utilizzati due o tre artifici che si trovano in qualunque manuale cartaceo o virtuale sul SEO, tutto quello che potete fare è limitarvi ad osservarne le fluttuazioni nelle SERP (Search Engine Results Page) allo stesso modo in cui si osserva una corsa di cavalli. No, la vostra sfida è soltanto iniziata: anche a distanza di tempo, molto può essere fatto per aumentare le visite al vostro sito da parte degli utenti dei motori di ricerca

Quali parole chiave? Te lo dice Google Webmaster Tools

Anzi, una volta che la pagina è rimasta online per un certo periodo di tempo, avrete a vostra disposizione dei dati abbastanza precisi sulle parole chiave che possono condurre ad essa, mentre all’inizio, ad esempio tramite gli Strumenti di Pianificazione delle parole chiave di Google Adwords, eravate soltanto in grado di fare delle stime. Questi dati vi possono essere forniti da uno strumento abbastanza potente che si chiama Google Webmaster Tools. Vediamo in dettaglio come tale strumento può aiutarvi a posizionare meglio le vostre pagine nei risultati dei motori di ricerca, e quindi ad incrementare il flusso degli utenti che giungono al vostro sito tramite i motori di ricerca.

Quali parole chiave? Te lo dice Google Webmaster Tools

In quest’articolo avevamo spiegato il procedimento step-by-step per registrarsi a Google Webmaster Tools, e per accedere alle sue funzionalità. Avevamo anche spiegato come visualizzare i dati che ci interessano, ma, per vostra comodità, lo riassumiamo anche in questa sede. Una volta selezionato il vostro sito, nel menù di sinistra, selezionate la voce Traffico di ricerca > Analisi delle ricerche. In alto sotto la dicitura “Analisi delle ricerche”, trovate quattro caselle “Clic”, “Impressioni”,”CTR”,”Posizione”: al fine di avere il maggior numero di informazioni possibili, spuntatele tutte. Scorrete la schermata un po’ verso il basso e finalmente avrete una tabella con tutte le combinazioni di parole, oppure chiavi di ricerca, che hanno portato gli utenti a visualizzare pagine del nostro sito tra i risultati di ricerca, e con i dati ad esse relativi.Elenco-chiavi-di-ricerca

 

Come “leggere” l’Analisi delle ricerche

Spieghiamo adesso una per una le quattro voci che compaiono in tale tabella. Nella colonna “clic” troverete il numero di volte, per ciascuna delle combinazioni di parole, che gli utenti hanno effettivamente fatto clic sulle pagine del nostro sito, mentre la colonna “impressioni” riporta, più in generale, il numero di volte che gli utenti hanno visualizzato le pagine del nostro sito tra i risultati di ricerca. Attenzione, il numero di clic la maggior parte delle volte è pari a zero; questo vuol dire che una particolare combinazione ha portato degli utenti a visualizzare il nostro sito tra i risultati di ricerca, ma non a cliccarci sopra: d’altronde, chiunque abbia un minimo di esperienza con Google sa che in realtà noi, in media, facciamo clic soltanto su una piccola parte dei risultati che ci compaiono. Nella terza colonna, il valore “CTR” esprime semplicemente il rapporto tra le due quantità, cioè la percentuale di utenti che hanno fatto effettivamente clic su tutti quelli che hanno visualizzato la pagina; per lo stesso motivo, esso sarà spesso pari oppure vicino allo 0. La quarta colonna “posizione” invece esprime la posizione media che le nostre pagine occupano nei risultati di ricerca relativi ad una particolare combinazione di parole, ricordando che tale posizione, secondo delle statistiche che sono state fatte su milioni di ricerche, influisce in maniera determinante sula probabilità che la pagina venga effettivamente cliccata, come illustrato dalla seguente tabella.

ctr-ranking

Ecco: ora abbiamo a nostra disposizione delle statistiche complete su tutti gli utenti che hanno visualizzato le pagine del nostro sito tra i risultati delle loro ricerche, e che eventualmente vi hanno cliccato.impression

Le chiavi di ricerca con più “impressioni”

Conviene prima di tutto ordinare tali risultati per impressione: per far ciò occorre cliccare su “Impressioni” e far comparire la freccetta a destra di tale intestazione. Infatti le chiavi di ricerca con più impressioni non solo sono quelle che potenzialmente ci possono portare un maggior numero di visite, ma anche quelle che per evidenti motivi statistici, ci possono fornire i dati più attendibili. Su 10 impressioni, 2 click possono essere stati ottenuti per puro caso, ma su 1000 impressioni, 200 click non si ottengono per caso, una “Click-Through-Rate” del 20% significa che l’articolo è stato presentato molto bene, e/o che risponde molto bene alle curiosità/indagini degli utenti. Adesso, per provare a migliorare l’affluenza di visitatori a una determinata pagina, consideriamo quelle chiavi di ricerca che conducono a quella pagina e che stanno più in alto nella classifica delle impressioni. Di solito, non è difficile capire quali chiavi di ricerca conducano a determinate pagine. Nel caso ci sia ambiguità – ciò può avvenire soprattutto nel caso di siti grandi – si può usare questo metodo: andare sopra la tabella, e selezionare, nella casella a discesa mostrata nella figura in basso
Filtro

la voce “Filtra pagine” e poi specificare almeno 3-4 lettere dell’ URL della pagina: di conseguenza, la tabella delle chiavi di ricerca si restringerà a quelle chiavi che hanno condotto gli utenti alla pagina in questione.

Ora che abbiamo tutti i dati necessari, come li utilizziamo per migliorare il posizionamento delle nostre pagine? Per scoprirlo leggete la seconda parte dell’articolo

 

Giulio Simeone

Pubblicato da Giulio Simeone

Giulio Simeone si è laureato in Matematica all' Università di Roma Tre nel 2002, e successivamente ha svolto svariati tipi di professioni. Quelle coltivate in modo più approfondito sono quelle del programmatore, del giornalista web, del traduttore e dell' imprenditore turistico. Da tutte queste professioni, in buona parte interconnesse fra loro, ha ricavato grandi soddisfazioni. Parallelamente a esse, ha coltivato la passione per le lingue straniere: conosce bene l' inglese e lo spagnolo, e se la cava con il francese. Il suo indirizzo e-mail è [email protected].

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