QUALI PAROLE DIGITANO PER TROVARCI SU GOOGLE?

Per trovare il mio sitoIn quest’articolo spieghiamo “step by step” un procedimento semplice per scoprire le parole che portano gli utenti a trovare il nostro sito nei risultati di Google

Quali parole ha digitato chi ha trovato il nostro sito tramite una ricerca su Google? Scoprire quali chiavi di ricerca hanno portato gli utenti a trovare le nostre pagine nei risultati di Google ed eventualmente a visitarle, non solo serve a soddisfare una nostra legittima curiosità, ma ci fornisce delle informazioni molto utili per fare in modo che il nostro sito venga trovato e cliccato sempre più spesso. Ci sono diversi strumenti e procedimenti per ottenere queste informazioni, noi illustreremo passo dopo passo un procedimento abbastanza semplice, che può essere completato in 3-4 minuti anche partendo da zero, senza necessità di alcuna conoscenza pregressa.

Google Webmaster Tools, un utile strumento

Google Webmaster Tools è un utile strumento, peraltro gratuito, che aiuta i webmaster a posizionare il proprio sito su Google: esso serve ad esempio ad inserire immediatamente le nuove pagine negli indici di Google, mentre in automatico tale processo richiede un po’ di tempo; ad informarci che il nostro sito è stato penalizzato, nel malaugurato caso che ciò sia avvenuto; a segnalarci alcuni miglioramenti che possiamo apportare al codice HTML, e a tanti altri scopi. Noi però in quest’articolo ci concentreremo sulla rilevazione delle chiavi di ricerca che conducono gli utenti alle pagine del nostro sito: ecco il procedimento step by step.

Il procedimento step by step, molto semplice

  1. Per utilizzare Google Webmaster Tools, prima di tutto occorre avere un account Google; se non ce l’avete, ve ne dovete creare uno.
  2. Andate sulla home page di Google Webmaster Tools, fate clic sul bottone rosso “AGGIUNGI UNA PROPRIETÁ” e inserite l’ URL del vostro sito compreso lo slash (/) finale.
  3. A questo punto vi sarà chiesto di provare che il sito è veramente quello vostro. Comparirà questa schermatagoogle-webmaster-tools-verifica-sito
  4. Tale schermata vi consiglia e vi illustra un metodo abbastanza semplice, ovviamente riportando al posto dell’indirizzo che abbiamo sfumato l’indirizzo del vostro sito. Prima dovete scaricare un file di verifica HTML (tempo 1 secondo) facendo clic sull’apposito link; poi lo dovete caricare sul vostro sito tramite FTP o tramite il pannello di controllo del sito. Chi ha un sito WordPress, non provi a farlo direttamente tramite WordPress perchè abbiamo visto che la cosa presenta dei problemi. Il terzo passo suggerito nella schermata in realtà è superfluo, premete sul bottone rosso “VERIFICA” e il gioco è fatto, da questo momento potete usufruire di tutte le funzionalità di Google Webmaster Tools!
  5. Adesso vi comparirà questa schermata, con il nome cliccabile del vostro sito affiancato a sinistra da un thumbnail della sua home page:Google Webmaster Tools 2
  6. Voi ci fate clic sopra, dopodichè a sinistra c’è il menù per accedere a tutte le funzionalità; in particolare, per accedere a quella che ci interessa occorre selezionare la voce Traffico di ricerca > Analisi delle ricerche. Per avere delle informazioni il più complete possibile, spuntate le quattro caselle “Clic”, “Impressioni”,”CTR”,”Posizione” che si trovano in alto sotto la dicitura “Analisi delle ricerche”. Scorrete la schermata un po’ in basso e finalmente avrete una tabella con tutte le parole, oppure combinazioni di parole, che hanno portato gli utenti a visualizzare pagine del nostro sito tra i risultati di ricerca, e con i dati ad esse relativi.

Elenco chiavi di ricerca

Come “leggere” l’Analisi delle ricerche

Spieghiamo adesso una per una le quattro voci che compaiono in tale tabella. Nella colonna “clic” troverete il numero di volte, per ciascuna delle combinazioni di parole, che gli utenti hanno effettivamente fatto clic sulle pagine del nostro sito, mentre la colonna “impressioni” riporta il numero di volte che gli utenti hanno visualizzato le pagine del nostro sito tra i risultati di ricerca. Attenzione, il numero di clic la maggior parte delle volte è pari a zero; questo vuol dire che una particolare combinazione ha portato degli utenti a visualizzare il nostro sito tra i risultati di ricerca, ma non a cliccarci sopra: d’altronde, chiunque abbia un minimo di esperienza con Google sa che in realtà noi, in media, facciamo clic soltanto su una piccola parte dei risultati che ci compaiono. Nella terza colonna, il valore “CTR” esprime semplicemente il rapporto tra le due quantità, cioè la percentuale di utenti che hanno fatto effettivamente clic; per lo stesso motivo, esso sarà spesso pari oppure vicino allo 0. La quarta colonna “posizione” invece esprime la posizione media che le nostre pagine occupano nei risultati di ricerca relativi ad una particolare combinazione di parole, ricordando che, quando un certa pagina web non viene visualizzata nei primi dieci risultati di ricerca, è un po’ difficile che venga effettivamente cliccata.

Spingere le nostre pagine in alto, qualche idea

Così, abbiamo spiegato il procedimento che porta a visualizzare le statistiche relative alle ricerche che conducono gli utenti di Google al nostro sito, e abbiamo spiegato come decifrare tale statistiche. Adesso non è difficile immaginare alcuni modi per mettere a frutto tali informazioni: ad esempio, se vediamo che una particolare combinazione di parole fa apparire spesso le nostre pagine nei risultati di ricerca degli utenti, ma questi non vi cliccano magari perchè le pagine sono posizionate troppo in basso, allora è il caso di modificare la pagina aumentando leggermente la frequenza di tali parole, in modo da spingerla in alto nei risultati. Oppure, se una particolare combinazione di parole fa comparire le nostre pagine ai primi posti nei risultati, e porta effettivamente gli utenti a visitarle, allora è auspicabile pubblicare altre pagine che contengano delle combinazioni di parole simili, magari non proprio identiche perchè in generale Google non colloca ai primi posti di una stessa serie di risultati pagine che appartengono allo stesso sito.

La qualità del testo prima di tutto …

E così via, lasciamo all’ingegno dell’utente altri modi per mettere a frutto le statistiche ricavate, sempre ricordando che prima viene la qualità del testo e poi il SEO (Search Engine Optimization), ovvero l’insieme dei metodi per ottimizzare i testi delle nostre pagine per i motori di ricerca. Quella di snaturare le nostre frasi, oppure anche solo di renderle meno incisive, nel tentativo di sospingere in alto le nostre pagine nei risultati di ricerca, è una pratica abbastanza deprecabile, che a lungo andare ha buone probabilità di penalizzarci.

Con pazienza i risultati arriveranno …

Infine, ai neo-webmaster e ai neo-bloggers diciamo di avere pazienza: Google tende a dare una scarsa considerazione ai siti con poche pagine, e a relegarli molto in basso nel proprio indice. Nelle prime fasi di sviluppo di un sito, è estremamente difficile che qualcuno arrivi a visitarlo tramite Google, e il suo traffico deriverà soprattutto dai link che si disseminano in giro per il web, soprattutto sui social network. Poi, a mano a mano che il sito aumenta di dimensione, sarà una soddisfazione veder salire le sue pagine nei risultati di ricerca, e vedere che sempre più spesso i suoi visitatori provengono da Google.

 

 

Giulio Simeone

Pubblicato da Giulio Simeone

Giulio Simeone si è laureato in Matematica all' Università di Roma Tre nel 2002, e successivamente ha svolto svariati tipi di professioni. Quelle coltivate in modo più approfondito sono quelle del programmatore, del giornalista web, del traduttore e dell' imprenditore turistico. Da tutte queste professioni, in buona parte interconnesse fra loro, ha ricavato grandi soddisfazioni. Parallelamente a esse, ha coltivato la passione per le lingue straniere: conosce bene l' inglese e lo spagnolo, e se la cava con il francese. Il suo indirizzo e-mail è [email protected].

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