GOOGLE WEBMASTER TOOLS E IL SEO “A POSTERIORI” (2° parte)


 di Giulio Simeone

Martedì 18 ottobre 2016


Nella prima parte di quest’articolo abbiamo spiegato come rintracciare la tabella “Analisi delle ricerche” di Google Webmaster Tools e come decifrarne i dati: adesso vediamo come possiamo utilizzare questi dati al fine di portare un maggior numero di visitatori al nostro sito.

grandes numeros

Individuare le chiavi di ricerca con più impressioni

Spesso, tali chiavi di ricerca, come vediamo dalla tabella/esempio qui sopra, sono abbastanza simili fra di loro. Naturalmente, noi concentreremo la nostra attenzione sulle chiavi di ricerca che hanno un maggior numero di impressioni, e che quindi sono potenzialmente in grado di portare molte visite alla nostra pagina. Nel caso specifico della tabella, vediamo che la chiave di ricerca che, di gran lunga, ha portato più impressioni a quest’articolo che abbiamo scritto in spagnolo sulla Legge dei Grandi Numeri è “ley de los grandes numeros”. Detto per inciso, tale chiave sembra molto più utilizzata di quella con l’accento correttamente posto sulla seconda sillaba della parola “números”: vuol dire che l’utente medio di lingua spagnola di Google non si cura poi così tanto della grammatica …

La CTR (“Click through rate”), un indice fondamentale

Tornando a noi, in generale, se vediamo che le percentuali CTR di tali pagine sono superiori al 4%, vuol dire che gli utenti di Internet cliccano sulla pagina piuttosto volentieri, e la pagina e la sua presentazione vanno alla grande così come sono. Se le percentuali, in generale, vanno dal 2% al 4%, allora le cose vanno discretamente, ma noi non ci accontentiamo e puntiamo a effettuare quei miglioramenti che le faranno andare in modo eccellente. Se esse sono sotto il 2%, allora significa che probabilmente la pagina è stata ottimizzata/presentata male, e che necessita di tempestive modifiche.

Come aumentare la CTR: pertinenza, impatto e posizionamento

Quali sono gli accorgimenti che dobbiamo prendere per aumentare la CTR di una chiave di ricerca, ovvero per fare in modo che gli utenti che cercano la nostra pagina con una determinata chiave vi clicchino sopra più spesso? Li elenchiamo:

1. Pertinenza rispetto alla chiave di ricerca: chiaramente, gli utenti sono propensi a fermarsi su una determinata pagina se hanno la sensazione che essa contenga veramente le informazioni che cercano. E’ chiaro che se un utente che è in procinto di andare in vacanza cerca “villaggio vacanze friuli” un titolo come “Il villaggio vacanze più bello del Friuli” lo farà buttare a pesce, mentre un titolo come “1975, quando Paolo Villaggio andò in vacanza in Friuli” probabilmente lo attirerà un po’ di meno.

2. Impatto del titolo – e del frammento di testo sotto di esso con le parole chiave in neretto – sugli utenti. Indubbiamente un bel titolo accattivante, e che sembra fare da preludio ad informazioni interessanti, può indurre gli utenti a fare click su di esso. Per esempio, un titolo come “Legge dei grandi numeri: esempi ed equivoci” attira senz’altro di più che “Legge dei grandi numeri, enunciato e dimostrazione rigorosa”.

3. Posizione nei risultati – abbiamo visto prima che la posizione di una determinata pagina nei risultati di ricerca influisce molto sule percentuali CTR: questo perchè la maggior parte degli utenti non è dotata di pazienza e di volontà investigativa e spesso clicca su uno dei primi risultati che vede. Nella tabella che abbiamo riportato in precedenza, abbiamo visto come un risultato che si trova al primo posto di una SERP ha il 31% di ricevere un clic, mentre un risultato che si trova anche solo nella seconda parte, riceve solo mediamente il 4% delle visite. Qui esprimiamo la sommessa opinione che l’utente medio di Google è superficiale e si fida troppo degli algoritmi di ordinamento dei risultati, in ogni caso è questa la realtà con la quale chi pubblica qualcosa sul web deve fare i conti. La tabella delle Analisi delle Ricerche, nell’ultima colonna, contiene il dato sulla posizione media del risultati di ricerca.

Migliorare il titolo

Pertanto, quando vediamo che le percentuali CTR relative alle chiavi di ricerca che portano più impressioni a una determinata pagina sono basse (inferiori al 2%) oppure migliorabili (dal 2% al 4%) cosa dobbiamo fare? Anzitutto, ove possibile, dobbiamo cercare di rendere il titolo un tantino più pertinente rispetto a tali chiavi di ricerca, e anche un tantino più accattivante; questo naturalmente senza mettere titoli fuorvianti che potrebbero pregiudicare la nostra reputazione di sito affidabile. Facciamo un altro esempio: la chiave di ricerca che porta più spesso gli utenti di Internet a visualizzare tra i risultati quest’articolo che abbiamo scritto sulla canzone “Uomini soli” dei Pooh, è, appunto, come prevedibile, la stessa chiave “uomini soli”. Però, non è affatto detto che chi digiti tale chiave di ricerca stia cercando la canzone dei Pooh: potrebbero essere benissimo degli uomini che stanno attraversando un periodo di solitudine e sono in cerca di consigli, anche di carattere psicologico su come uscirne. Allora io cos’ho fatto tempo fa, vedendo che tale chiave aveva un CTR basso? Ho cambiato il titolo dell’articolo da “Uomini soli, il capolavoro dei Pooh” a “Uomini soli, una canzone per ripartire”, in modo da attrarre sia gli utenti che cercano la canzone dei Pooh, sia gli utenti che si sentono soli e cercano aiuto.

Migliorare il posizionamento

E poi, quando vediamo, osservando il dato sulla posizione, che una pagina ha uno scarso CTR perchè collocata piuttosto in basso nei risultati relativi ad una determinata chiave di ricerca, possiamo cercare di sospingerla più in alto con i metodi che si possono trovare su tutti i manuali SEO. In particolare, può essere utile inserire la parola chiave nel titolo, nella meta description, nella URL, nel tag ALT o testo alternativo per persone non vedenti. Ma questo senza assolutamente snaturare gli aspetti evidenziati prima, ovvero la pertinenza e l‘impatto del titolo.

Questo è soltanto l’inizio …

Speriamo, avendo insegnato al lettore alcuni metodi per utilizzare al meglio i dati contenuti nella tabella “Analisi delle ricerche” di Google Webmaster Tools, e avendo illustrato alcuni esempi di applicazione degli stessi, di aver fornito a chi pubblica sul web alcuni strumenti per aumentare il flusso di visitatori; poi è ovvio che la stessa tabella “Analisi delle ricerche” può fornirci molte altre indicazioni utili, che per adesso lasciamo all’ingegno e alla fantasia del lettore.

 

 

Giulio Simeone

Pubblicato da Giulio Simeone

Giulio Simeone si è laureato in Matematica all' Università di Roma Tre nel 2002, e successivamente ha svolto svariati tipi di professioni. Quelle coltivate in modo più approfondito sono quelle del programmatore, del giornalista web, del traduttore e dell' imprenditore turistico. Da tutte queste professioni, in buona parte interconnesse fra loro, ha ricavato grandi soddisfazioni. Parallelamente a esse, ha coltivato la passione per le lingue straniere: conosce bene l' inglese e lo spagnolo, e se la cava con il francese. Il suo indirizzo e-mail è [email protected].

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