“AMICO FRAGILE”, CANZONE ISPIRATA DALL’ ALCOL

De Andrè ai tempi di "Amico Fragile"
De Andrè ai tempi di “Amico Fragile”

di Giulio Simeone

Roma, sabato 16 gennaio 2016


La bellissima canzone di Fabrizio De André “Amico Fragile” è molto conosciuta: tuttavia, il suo significato non è affatto immediato, e per riuscire a comprenderlo occorre conoscere le circostanze nelle quali essa è stata composta. Diciamo subito che Fabrizio era ubriaco la notte che ha composto questa canzone: le frasi sembrano contorte ed oscure ma, una volta conosciuto l’antefatto che ha portato alla sua composizione, almeno una parte di esse diventa decifrabile.

Fabrizio non si trova bene alla festa dei ricchi …

Tale antefatto, Fabrizio lo ha raccontato a Doriano Fasoli nel libro “Passaggi di tempo” (Coniglio Editore, 2009). Una sera dell’estate del 1974, quando aveva 34 anni, partecipò ad una festa di ricchi a Portobello di Gallura, sulla costa sarda. Lui propose di parlare di papa Paolo VI e della questione degli esorcismi, i ricconi invece volevano a tutti i costi che suonasse la chitarra. Allora lui si arrabbiò, si ubriacò, sbatté la porta mandando a quel paese tutti, tornò a casa sua, si rinchiuse in un piccolo stanzino, e, ancora sotto gli effetti dell’alcol, compose la canzone.

… e compone una canzone per criticarli

Ecco quindi che il significato delle frasi della canzone, quanto meno di una parte di esse, si comincia a schiarire. “Evaporato in una nuvola rossa” significa “perso nei fumi dell’alcol” e “una delle molte feritoie della notte” è lo stanzino nel quale ha composto la canzone. Il “bisogno di attenzione e d’amore troppo se mi vuoi bene piangi” sembra proprio di uno stato emotivo alterato indotto dell’alcol, nel quale il narratore sente un disperato bisogno di attenzione. Il narratore aveva “divertito le serate estive” ai ricconi per “osservarli affittare un chilo d’erba ai contadini in pensione e alle loro donne“, il che sicuramente allude al fatto, piuttosto verosimile, che in quegli ambienti circolasse la droga. Le frasi “scoprire ad uno ad uno i vostri nascondigli“, “ucciso dalla vostra cortesia“, “se vuoi potrò occuparmi un’ora al mese di te“, quest’ultima evidentemente messa in bocca ai ricconi, vogliono sicuramente sottolineare la grande ipocrisia dell’ambiente.

La festa che aveva suscitato l'ira di Fabrizio De Andrè si era svolta a Portobello di Gallura, una località sulla costa nord della Sardegna
La festa che aveva suscitato l’ira di Fabrizio De Andrè si era svolta a Portobello di Gallura, una località sulla costa nord della Sardegna molto frequentata da ricchi

La frase piuttosto cinica “Signora lei è una donna piuttosto distratta” rivolta alla donna che gli aveva detto di aver perduto due figli, potrebbe essere una critica alle famiglie di ricchi che a volte, all’epoca, lasciavano i propri figli in balia di sé stessi e, a volte, della già citata droga. Alcuni critici pensano che con la frase “è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo incominciare una chitarra“, De André voglia descrivere la sua simbiosi con lo strumento; ma a noi è venuto in mente che potrebbe trattarsi anche di una frase ironica verso i ricconi che lo volevano far suonare a tutti i costi. “Potevo stuzzicare i pantaloni della sconosciuta, fino a farle spalancarsi la bocca” è la frase più chiara della canzone, forse l’unica che non necessita di molte spiegazioni, evidentemente in quell’ambiente così noioso e ipocrita c’era anche qualcosa che aveva suscitato l’interesse del cantautore. I versi dove il narratore afferma, evidentemente rivolto sempre ai ricconi, di essere “più curioso di voi” e “meno stanco di voi” e che non gli è mai venuto in mente di essere “più ubriaco di voi“, fanno pensare ad una presa di distanza da quell’ambiente, alla chiara volontà di distinguersi da esso.

Il video della canzone

Altre frasi, come “Potevo barattare la mia chitarra e il suo elmo con una scatola di legno che dicesse perderemo“, o quella sulla “Ballerina di seconda fila che agitava per chissà quale avvenire il suo presente di seni enormi ed il suo cesareo fresco” sono obiettivamente più astruse e più difficili da capire anche alla luce dell’antefatto della festa. Probabilmente sono semplicemente sequenze di immagini e di pensieri, non necessariamente legati fra loro, che quella notte sono passate per la testa al cantautore inebriato dell’alcol. Non ci addentreremo in improbabili spiegazioni di queste frasi, e vi lasciamo al video della canzone, e al suo testo completo.

Il testo completo della canzone

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Giulio Simeone

Pubblicato da Giulio Simeone

Giulio Simeone si è laureato in Matematica all' Università di Roma Tre nel 2002, e successivamente ha svolto svariati tipi di professioni. Quelle coltivate in modo più approfondito sono quelle del programmatore, del giornalista web, del traduttore e dell' imprenditore turistico. Da tutte queste professioni, in buona parte interconnesse fra loro, ha ricavato grandi soddisfazioni. Parallelamente a esse, ha coltivato la passione per le lingue straniere: conosce bene l' inglese e lo spagnolo, e se la cava con il francese. Il suo indirizzo e-mail è [email protected].

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