VERGOGNA A BOLOGNA: MI AIUTA A SALIRE CON LA CARROZZINA SUL BUS, MULTATA DALLA TPER

di Giulio Simeone

Santa Marinella, 1 gennaio 2024


A Bologna nessuna comprensione da parte del controllore del bus per la mia fidanzata che, una ventina di giorni fa, si è trovata alle prese con il difficile compito di far salire la mia carrozzina elettrica sul bus 25 che ci portava dalla Stazione Centrale al nostro albergo. La mia fidanzata ha dovuto dapprima aiutarmi a salire sul bus per mezzo della rampa che era piuttosto ripida: avessi effettuato quest’ operazione da solo, avrei rischiato di cadere e di farmi molto male. Poi ha dovuto aiutarmi a posizionare la carrozzina nello spazio apposito, operazione che richiedeva una certa destrezza a causa degli spazi ristretti e d’ altronde necessaria nuovamente per la sicurezza mia e questa volta anche degli altri passeggeri. Poi il conducente del bus mi ha chiesto a che fermata scendessimo. Io gli ho detto “Torleone”, ma dato che io parlo con qualche difficoltà e la parola non è tra le più facili da pronunciare, l’ autista non ha capito. Allora la mia fidanzata, dopo essersi consultata con me, è dovuta andare a comunicargli il nome della fermata. Dalle nostre parti non siamo molto abituati a queste difficoltà, perchè, come ho ampiamente raccontato nel recente libro che ho scritto, nella nostra piccola città è quasi tutto a portata di mano, raramente dobbiamo prendere il bus e nel 99,5% delle situazioni io manovro la carrozzina da solo. Anche quando ci rechiamo in città limitrofe, siamo assistiti dagli operatori del treno. Con la mente tutta rivolta a superare queste difficoltà in parte impreviste, è comprensibile che nell’ arco di tre fermate non abbia avuto la testa, a momenti neanche il tempo, per vidimare due biglietti da un euro e mezzo che ci eravamo regolarmente procurati in stazione. Così come non l’ avrebbe avuta una mamma impegnata a tenere per mano il suo bimbo di due anni, oppure una persona anziana che ha prima di tutto la preoccupazione di mantenere l’ equilibrio sul bus in movimento. Sicuramente, avrebbe regolarmente vidimato i biglietti nel proseguo della corsa, che era lunga sette fermate.

Dopo tre fermate, mi sembra, è salito sull’ autobus l’ arrogante controllore matricola 287. La mia fidanzata è stata lei stessa, a testimonianza della sua completa buona fede, a chiamare il controllore spiegandogli la situazione. Questo è stato inflessibile e, nonostante sia io che la mia fidanzata abbiamo cercato di spiegargli la situazione di oggettiva difficoltà nella quale ci eravamo trovati, ha comminato alla mia fidanzata una multa di 77 Euro, che sarebbero diventati 102 Euro qualora non l’ avesse pagata entro cinque giorni. Noi tre giorni dopo, usando l’ apposito modulo che si trova sul sito della TPER, abbiamo sporto regolare reclamo, allegando ciascuno una nota difensiva e precisando che, qualora il reclamo fosse stato respinto, ci sembrava giusto pagare soltanto 77 Euro, visto che in qualche modo stavamo dando una risposta entro i cinque giorni previsti. Dopo una decina di giorni, la TPER ha respinto il reclamo inviandoci una fredda nota che non conteneva alcun legame con quanto da noi scritto, magari redatta da uno di quei programmi di pseudo-intelligenza artificiale che adesso vanno tanto di moda. Non solo: non ci ha dato nemmeno la possibilità di pagare la quota ridotta, compiendo a mio giudizio un grave abuso visto che non avevamo pagato la multa entro cinque giorni perchè ciò ci avrebbe precluso la possibilità di fare reclamo. Io a questo punto sarei andato avanti sottoponendo la questione magari all’ Autorità dei Trasporti; però la mia fidanzata, destinataria della multa, ha per amor di tranquillità deciso di pagare subito. Una decisione senza dubbio rispettabile.

La TPER così si intasca, in modo a mio giudizio ingiusto e indebito, 102 Euro. Rimane l’ assoluta insensibilità nei confronti dei nostri problemi mostrata sia dal controllore matricola 287, che speriamo un giorno di riuscire a identificare, che da chi ha valutato il nostro reclamo. E’ chiaro che chi è alle prese con il difficile compito di aiutare una persona disabile in un contesto urbano a lui ostico, merita il massimo rispetto e collaborazione da parte degli enti pubblici, che nel valutare una sua eventuale infrazione devono tenere conto del suo compito particolarmente gravoso. Evidentemente il controllore e l’ addetto ai reclami non si sono mai trovati alle prese con una situazione di disabilità, e non hanno idea di tutti i problemi aggiuntivi che essa può comportare. Spesso, quando sono ben organizzati come me e la mia fidanzata, i disabili e chi sta loro vicino ci riescono lo stesso a fare le cose, ma impiegano più tempo, e magari non rimane loro tempo sufficiente per fare altre cose. Insomma, un brutto provvedimento quello preso dal controllore e confermato dagli uffici dalla TPER, che rischia di trasmettere il messaggio che a Bologna non vi è solidarietà per chi va in giro con una situazione di handicap. Peraltro sul sito Trustpilot abbiamo trovato tutta una serie di terribili disservizi e abusi sperimentati dagli utenti della TPER, tra i quali diversi altri abusi di potere da parte dei controllori, che sono stati riferiti sanzionare anche persone appena salite sull’ autobus, oppure che avevano trovato la macchinetta timbratrice guasta. Sia il mio episodio che gli altri episodi devono indurre le autorità cittadine e regionali a richiamare duramente la TPER per l’ arroganza e la mancanza di flessibilità mentale di controllori come la matricola 287. In un mondo ideale e giusto, in circostanze come questa sarebbe il controllore a dover essere sanzionato, e non il controllato.

Giulio Simeone

Pubblicato da Giulio Simeone

Giulio Simeone si è laureato in Matematica all' Università di Roma Tre nel 2002, e successivamente ha svolto svariati tipi di professioni. Quelle coltivate in modo più approfondito sono quelle del programmatore, del giornalista web, del traduttore e dell' imprenditore turistico. Da tutte queste professioni, in buona parte interconnesse fra loro, ha ricavato grandi soddisfazioni. Parallelamente a esse, ha coltivato la passione per le lingue straniere: conosce bene l' inglese e lo spagnolo, e se la cava con il francese. Il suo indirizzo e-mail è [email protected].

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