“Uomini soli”, una bellissima canzone dei Pooh rivolta agli uomini single, che al tempo stesso vengono “giustificati” e incoraggiati. Due video della canzone
di Giulio Simeone
Roma, mercoledì 2 dicembre 2015
Una canzone rivolta a tutti gli uomini soli: una canzone che, affermando che ci possono essere mille motivi perché un uomo sia single, lo aiuta ad accettare la sua condizione ed al tempo stesso gli fornisce nuove speranze in vista del futuro. Abbiamo riassunto la chiave del grande successo della canzone “Uomini Soli” dei Pooh che nel 1990 ha trionfato al Festival di Sanremo, e che non ha mai smesso di essere ascoltata, e apprezzata.
A chi si rivolge la canzone?
Le ultime statistiche dicono che il 31% degli italiani è single (fonte: Coldiretti), ad occhio immaginiamo che 25 anni fa la percentuale fosse un tantino minore, in tutti i casi è chiaramente questa vastissima platea a rappresentare il “target” della canzone “Uomini Soli“. Nel comporre tale canzone, i suoi autori, Roby Facchinetti e il compianto Valerio Negrini hanno fatto uso di una psicologia molto sottile: hanno infatti capito che il modo migliore per incoraggiare e per spronare un uomo single è prima di tutto quello di aiutarlo ad accettare il suo corrente status, e a mettere da parte sensi di colpa e frustrazioni. Non di rado, infatti, gli “uomini soli” non vivono bene la loro condizione e passano il tempo a maledire se stessi, oppure le donne, oppure il mondo crudele: tale stato di insoddisfazione li paralizza e li porta ad isolarsi ancora di più.
“Uomini soli” per mille motivi
Un buon modo per aiutare “un uomo solo” ad uscire da tale spirale perversa è quello di dirgli che è in buona compagnia, e che può benissimo succedere che i casi della vita spingano un uomo verso la solitudine sentimentale. Nelle due strofe cantate da Canzian e D’Orazio, la canzone elenca tutta una serie di motivi molto plausibili per i quali un uomo può essere single. “A volte un uomo è da solo perché ha in testa strani tarli“, dice Canzian, oppure perché ha la smania di successo, perchè si è fatto prete, perchè è stato in galera, perchè ha troppa sete di avventura; un paio di versi cantati sempre da Red Canzian ventilano addirittura l’ ipotesi, invero un po’ ardita, che un uomo stia da solo perché è migliore degli altri, “per scrivere il romanzo che ha di dentro” oppure perché “in un mondo falso è un uomo vero“.
Dio delle città, pensaci tu
Poi ci sono le due accorate invocazioni della potente voce di Roby Facchinetti al “Dio delle città e dell’ immensità“, affinché aiuti tutti gli uomini soli a trovare la loro strada, ad “imparare questa vita“, a superare “nevrosi e gelosie“, a trovare un punto d’incontro con le donne “cambiare un po’ per loro e cambiarle un po’ per noi“.
La sensazione, anche solo per qualche istante, che vi sia un essere superiore che veglia sulle metropoli sconfinate e che può aiutare gli uomini soli a ritrovare il filo della vita, può toccare le corde più profonde perfino di chi non crede in Dio. La canzone dei Pooh, quindi, è prima di tutto un capolavoro di psicologia: prima rassicura gli “uomini soli” sul fatto che è normalissimo e comune trovarsi nella loro condizione, e poi invoca il Dio delle città e dell’ immensità affinché li aiuti a superare questa condizione.
Due video del 1990 e del 2013
Il tutto condito, ovviamente, da una bellissima musica ed interpretazione, con Dodi Battaglia voce e chitarra, Red Canzian voce, basso e contrabbasso elettrico, Roby Facchinetti voce, pianoforte e tastiera e Stefano D’ Orazio voce, batteria e percussioni. Noi proponiamo due video di “Uomini soli”, il primo relativo alla prima esecuzione della canzone, che ha sbancato Sanremo 1990, e il secondo relativo al 2013, con Dodi, Red e Roby un po’ invecchiati nel fisico ma non certo nella verve. L’appuntamento è per il doppio concerto conclusivo della carriera dei Pooh, il 10 giugno a S. Siro e il 15 giugno all’ Olimpico.
Enjoy it!
https://www.youtube.com/watch?v=OmbRNPDENiQ